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FACCIAMO IL PUNTO

A meno che non vogliate leggere tutto il piano (140 pagine circa) dovrete fidarvi della mia sintesi "fatta in casa".  

Prima di tutto, vi avverto,  siamo in pieno piano nazionale (scusate il gioco di parole) e molti di noi non sanno neanche di cosa si tratti . Ci hanno portato con la mano e ancora lo faranno ma è bene sapere dove ci stanno portando . E’ dal 2008 che tutte le azioni sulla scuola sono mirate a degli step stabiliti e programmati fino al 2020. Ma andiamo con ordine … Martedì 27 ottobre 2015  il ministro dell’istruzione Stefania Giannini ha presentato il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD), un documento pensato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione, come previsto nella riforma della Scuola approvata quest’anno (legge 107/2015 – La Buona Scuola). Il documento ha funzione di indirizzo; punta a introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento permanente (life-long learning) ed estendere il concetto di scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali. Le azioni previste, (35 punti), sono state già finanziate, attingendo alle risorse messe a disposizione dalla legge La Buona Scuola e dai Fondi strutturali Europei (Pon Istruzione 2014-2020) per un totale di un miliardo di euro. Il Piano sarà attuato da qui al 2020. Così, dal 2008 al 2012 si introducono le lim (lavagna interattiva multimediale) nelle classi, si stilano le prime procedure per realizzare prima le Classi 2.0 e poi le Scuole 2.0. “Azione lim” comincia nel 2008 e prevede la diffusione capillare della Lavagna Interattiva Multimediale; Le classi 2.0 sono partite nel 2009 e prevedevano la realizzazione di laboratori nelle classi, per offrire agli studenti ambienti di apprendimento innovativi. “Azione Editoria digitale scolastica” comincia nel 2010 per realizzare contenuti digitali in 20 istituti scolastici, ripartiti tra i vari ordini e gradi di scuola.                          

                      Ho scelto per voi alcuni punti , forse quelli più attuali 

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  • Primo passo è portare  fibra e wi-fi in ogni angolo delle scuole

  • Creare ambienti di apprendimento aperti , flessibili e pienamente adeguati all’uso del digitale. 

  • I discenti potranno portare dispositivi propri a scuola per collegarsi alla rete classe , lavorare in digitale collaborando con i compagni attraverso pratiche laboratoriali .

  • Le pratiche laboratoriali si mettono al centro delle attività didattiche curriculari

  • Identità digitale per docenti e studenti

  • Il registro elettronico in tutte le scuole

  • Formazione del personale della scuola



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L'ANIMATORE DIGITALE 

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